Ganzirri, Torre Faro, Capo Peloro: splendide località turistiche situate nella cuspide nord-orientale della Sicilia, dove sembra lentamente riemergere dalle acque la lunga catena appenninica. E’ un luogo di grande fascino, sempre immerso in una straordinaria luce. Confusa fra terra e acque, con i singolari laghetti di Ganzirri, la sua estremità individua la linea di demarcazione fra Tirreno e Ionio, vicinissima alla costa calabra e caratterizzata dall’alto metallico traliccio, entrato a far parte del paesaggio. Due litorali ne definiscono i margini, il primo sulle rive dello Stretto dove si allunga l’abitato di Messina, l’altro, a nord, presenta le spiagge più densamente popolate d’estate. Sui colli, vecchi casali conservano talvolta inimmaginati tesori d’arte.
Le due località appartenevano inizialmente allo stesso quartiere, il X "S. Salvatore dei Greci"
Dal 2005 Paradiso è stata inglobata nella Circoscrizione V "Antonello da Messina" e Contemplazione nella Circoscrizione VI ";
Parrocchia: Cuore Immacolato di Maria;
Data di costruzione della parrocchia: 3 giugno 1948;
Data delle prime registrazioni non conosciuta perché nel corso di un furto sacrilego, l’archivio parrocchiale è stato devastato ed i registri distrutti.
Abitanti:
nel 1963 (Archidiocesi) 3.500
nel 1991 (Curia) 4.500
Chiese:
Cuore Immacolato di Maria, parrocchiale.
Madonna della Contemplazione
Madonna della Catena
Questo villaggio non suole essere elencato tra i casali di Messina; non si trova negli elenchi del Fazello, del Ferrarotto e del La Farina, e per l’Amico è soltanto un "nobile giardino suburbano nella spiaggia aquilonare".
Secondo il Samperi il nome di Paradiso fu derivato da un podere acquistato e trasformato dal cavaliere Don Raimondo Marquett in villa sontuosa, con tanta dovizia di "copiose fontane, artificiose spalliere di mortine, di gelsomini, di limoni, di arangi e per l’abbondanza di ottimi frutti" da meritare un tale nome, che poi fu esteso a tutta la contrada. Questo giardino faceva corona a un edificio sfarzoso, con galleria veramente regale e un importante museo. I proprietari facevano un punto di onore di ospitare i grandi personaggi che venivano in visita a Messina, e i Viceré vi si fermavano per disporsi al solenne ingresso nella città.
Secondo un’altra tradizione, invece, il nome di Paradiso venne alla contrada da un oratorio dedicato alla "Madonna del Paradiso", del quale troviamo notizia nello stesso Samperi; ma di questo oratorio non resta più alcuna vestigia. A meno che non si voglia identificarlo con la chiesetta dedicata alla "Madonna della Contemplazione". L’affinità di significato dei termini "Paradiso" e "Contemplazione" renderebbe verosimile questa ipotesi, e darebbe una spiegazione allo stesso nome del villaggio.