Ganzirri, Torre Faro, Capo Peloro: splendide località turistiche situate nella cuspide nord-orientale della Sicilia, dove sembra lentamente riemergere dalle acque la lunga catena appenninica. E’ un luogo di grande fascino, sempre immerso in una straordinaria luce. Confusa fra terra e acque, con i singolari laghetti di Ganzirri, la sua estremità individua la linea di demarcazione fra Tirreno e Ionio, vicinissima alla costa calabra e caratterizzata dall’alto metallico traliccio, entrato a far parte del paesaggio. Due litorali ne definiscono i margini, il primo sulle rive dello Stretto dove si allunga l’abitato di Messina, l’altro, a nord, presenta le spiagge più densamente popolate d’estate. Sui colli, vecchi casali conservano talvolta inimmaginati tesori d’arte.
Omero ne parla perché Ulisse l’incontrò sul mare
la terra dei Tre Capi.
Ricca, fiera boscosa
America avanti lettera,
favole correvano
da un cateto all’altro.
Dovevano ancora venire
le agavi e le arance,
i paladini di Angelica,
i sonni sull’amaca.
Ora è un triangolo arido
figura piana e montuosa
di marina solitudine, terra di molti mali
di problemi scottanti
non per colpa del sole.
Se ci sbarchi è come
un approdo in Nordafrica
o al Partenone
in un’aria di semicolonia,
e si è metà dentro metà fuori
di un chiaro capitolo di storia
Bartolo Cattafi