Ganzirri, Torre Faro, Capo Peloro: splendide località turistiche situate nella cuspide nord-orientale della Sicilia, dove sembra lentamente riemergere dalle acque la lunga catena appenninica. E’ un luogo di grande fascino, sempre immerso in una straordinaria luce. Confusa fra terra e acque, con i singolari laghetti di Ganzirri, la sua estremità individua la linea di demarcazione fra Tirreno e Ionio, vicinissima alla costa calabra e caratterizzata dall’alto metallico traliccio, entrato a far parte del paesaggio. Due litorali ne definiscono i margini, il primo sulle rive dello Stretto dove si allunga l’abitato di Messina, l’altro, a nord, presenta le spiagge più densamente popolate d’estate. Sui colli, vecchi casali conservano talvolta inimmaginati tesori d’arte.
Il lago è di origine marina, profondo m 6,50, ha una forma
allungata come un numero otto.
Due canali lo collegano al mare e un altro lo unisce al pantano
piccolo di Torre Faro; la loro costruzione risale al 1807
per opera di Ferdinando I.
Nel punto in cui si restringe esiste, lato monte, una sorgente
di acqua minerale, ed è possibile osservare una fitta risalita dal
fondo, di bollicine di gas; l’emissione di bolle aumenta quando
cambia il tempo e sta per arrivare la pioggia; i pescatori e i
molluschicultori affermano che "il lago fa i palloni".
Durante il terremoto del 1908 si sprigionarono, in vari punti
del lago, imponenti emissioni di bolle gassose tanto
da far credere che l’acqua bollisse.
In alcuni punti del fondo sono state notate le caratteristiche
depressioni ad imbuto, vere sorgenti temporanee di gas.